MINORI IN VIAGGIO

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(Vedi anche l’articolo sul sito uffciale della Polizia di Stato)

Le normative in tema viaggio sono sempre in continuo cambiamento. Soprattutto per quanto riguarda i bambini, che lo Stato cerca di tutelare imponendo regole più rigide, per evitare l’espatrio illegale di minori cittadini italiani. Sottolineo “cittadini italiani”, perché le regole che vedremo qui di seguito si intendono per i bambini cittadini italiani. Per chi ha cittadinanza diversa, consiglio di rivolgersi all’Ambasciata o al Consolato del Paese di riferimento, perché le regole possono essere totalmente differenti.

Vediamo ora nello specifico in tre casi in cui si crede (a volte erroneamente) che serva la dichiarazione di accompagnamento e cerchiamo di fare chiarezza.

1. Minori di 14 anni che viaggiano fuori dall’Italia non accompagnati da genitori

Effettivamente non ci sono informazioni molto chiare, se non si sa dove guardare. Consiglio di rivolgervi sempre – e dico sempre – alla Polizia di Stato, nello specifico all’Ufficio passaporti, perché è l’ufficio preposto al controllo della movimentazione delle persone in uscita dal Paese. Se l’ufficio del vostro territorio di competenza non è abbastanza aggiornato, rivolgetevi ad un ufficio di un territorio più grande. Troverete sicuramente la risposta. Altrimenti guardate il sito ufficiale.

Nel 2014, all’inizio dell’estate – tanto per generare più confusione tra i viaggiatori in partenza – sono entrate in vigore nuove modalità relative alla dichiarazione di accompagnamento per i cittadini italiani. Senza andare troppo nel dettaglio, l’importante è ricordare che la dichiarazione è richiesta solo per i viaggi dei minori di 14 anni fuori dall’Italia, quando non sono accompagnati da genitori o da chi ne fa le veci, ovvero coloro che hanno la tutela sul minore.

La confusione è nata a causa di alcune compagnie aeree, le quali erroneamente hanno iniziato a richiedere (e a volte richiedono tuttora) una dichiarazione di accompagnamento per i minori di 14 anni su tratte nazionali, quindi all’interno dei confini italiani. In questi casi la dichiarazione non è necessaria; più avanti in questo post vi spiego come eventualmente girare l’ostacolo se ci si imbatte in addetti troppo zelanti o meglio mal informati.

Vi ricordo che la dichiarazione è richiesta nel momento in cui un minore di 14 anni valica i confini italiani, perciò non è rilevante se il Paese è all’interno della comunità europea oppure no. Unica eccezione è rappresentata dalla compagnia Ryanair che richiede la dichiarazione per i minori di 16 anni e non di 14 anni.

2. Minori di 14 anni che viaggiano in Italia non accompagnati dai genitori

Per i minori di 14 anni che volano su tratte nazionali non accompagnati dai genitori o tutori ma magari in compagnia di parenti o amici di famiglia, non c’è assolutamente bisogno della dichiarazione di accompagnamento. Lo dice la legge italiana!

Per volare all’interno dei confini nazionali, anche se si utilizza la Ryanair, basta il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio del bambino più un’autocertificazione in carta semplice, firmata da entrambi i genitori ed accompagnata da una fotocopia delle carte d’identità sempre dei genitori. Questa autocertificazione autorizza l’adulto (parente o amico che sia) ad accompagnare il proprio bambino durante il volo. Consiglio di inserire i dati anagrafici dei genitori, del bambino, dell’adulto che accompagna e ovviamente dei voli che faranno (incluso compagnia, date, orari, città di arrivo e partenza).

3. Minori di 14 anni che viaggiano fuori Italia accompagnati da un solo genitore e affido Ryanair

Anche in questo caso, basta che il minore sia munito di carta d’identità valida per l’espatrio oppure di passaporto se vola fuori Europa.

A questo punto, è doveroso aprire una parentesi e parlare della famosa compagnia aerea low cost Ryanair. Nella sua policy si legge infatti che:

I minori italiani sotto i 14 anni che viaggiano con un solo genitore o il tutore devono essere in possesso di un “affido”, che deve essere firmato dal genitore che non è in viaggio.

A detta della Ryanair la lettera di affido è una certificazione con cui il genitore che non viaggia autorizza l’altro genitore a volare con i figli. Una volta la compagnia aerea chiedeva che la dichiarazione fosse vidimata da un commissariato di polizia oppure dall’ufficio preposto al rilascio passaporti.

Ultimamente, invece, anche questa compagnia aerea si è adeguata alla normativa italiana secondo cui il passaporto o la carta d’identità dei minori – se valida per l’espatrio – rappresenta già un’autorizzazione da parte di entrambi i genitori a far volare i propri figli al di fuori dei confini italiani solo con la mamma o solo con il papà.

Se proprio volete essere scrupolosi, potete fare un’autocertificazione accompagnata dalla fotocopia del documento di identità del genitore che resta a terra. Nell’autocertificazione, il genitore che non viaggia semplicemente dichiara di essere a conoscenza e d’accordo con la partenza del proprio figlio insieme all’altro coniuge, inserendo magari i dettagli del viaggio (date, destinazione, ecc). Questa dichiarazione non va presentata in questura, ma va redatta in carta libera.

Come richiedere la dichiarazione di accompagnamento

In caso la legge preveda la dichiarazione di accompagnamento (quindi per minori di 14 anni che volano fuori dall’Italia senza genitori), questa può essere scaricata direttamente qui.

Nella dichiarazione vanno indicati i dati del richiedente, i dati del minore, il soggetto a cui lo si affida e infine, in base alla nuova procedura, bisogna specificare se si richiede una dichiarazione cartacea oppure, nel caso il minore possegga il passaporto, l’iscrizione su di esso. Il soggetto a cui il minore viene affidato può essere un accompagnatore oppure la stessa società di trasporto. La dichiarazione sottoscritta e consegnata in questura rimarrà agli atti.

La richiesta va presentata all’Ufficio passaporti della questura, la cui circoscrizione comprende il Comune di residenza dei richiedenti. Ricordatevi, per sicurezza, di portare una fotocopia del documento dell’accompagnatore, di entrambi i genitori e del minore. Le fotocopie dei documenti devono essere firmate in originale. L’istanza può essere inoltrata tramite fax, raccomandata con ricevuta di ritorno oppure PEC, ma l’ufficio può tuttavia convocare i richiedenti.

Infine dovete sapere che la dichiarazione riguarda un solo viaggio, che comprende sia l’andata che il ritorno. L’andata deve iniziare nel Paese di residenza del minore e terminare in una destinazione specifica. Per Paese di residenza non si intende sempre l’Italia. Infatti un cittadino italiano può risiedere anche all’estero, ma deve comunque attenersi alle regole in vigore in Italia riguardo i viaggi dei minori di 14 anni. In genere la durata massima è di 6 mesi, comunque non superiore alla validità del passaporto del minore. Gli accompagnatori possono essere massimo 2.

Cosa bisogna ricordare quando si presenta una dichiarazione di accompagnamento per minori

Nel caso, quindi, che la dichiarazione di accompagnamento vada effettivamente richiesta, (ovvero solo quando il genitore o il tutore non possa viaggiare al di fuori dei confini nazionali assieme al minore di 14 anni di cui è responsabile), bisogna ricordare che:

  • Per richiedere la dichiarazione di accompagnamento bisogna compilare un modulo e consegnarlo presso la questura della propria circoscrizione;
  • La questura stampa l’autorizzazione sul passaporto del minore oppure su richiesta emette un documento cartaceo;
  • La dichiarazione va richiesta con largo anticipo, perché la Polizia di frontiera non è autorizzata al rilascio di questo documento;
  • La validità massima è di 6 mesi e comunque non può andare oltre la validità del passaporto del minore;
  • il minore può avere soltanto la carta d’identità valida per l’espatrio. In questo caso la dichiarazione di accompagnamento sarà cartacea;
  • è richiesta solo sui viaggi oltre i confini nazionali, quando i genitori del minore di 14 anni o il suo tutore non possono accompagnarlo in viaggio;
  • è necessario che sia indicato almeno un accompagnatore, ma è facoltà dei genitori indicare un secondo nominativo per essere autorizzato a sostituire il primo nel caso ci sia bisogno;
  • verificare sempre che la compagnia di trasporto offra il servizio di accompagno per i minori;
  • In caso di viaggi a tappe saranno i genitori o il tutore a valutare se indicare soltanto il Paese di destinazione oppure i singoli Paesi visitati.

Quindi… riassumiamo quando ci vuole la dichiarazione di accompagnamento

Tutto chiaro allora? Giusto per fugare qualsiasi altro dubbio, facciamo un piccolo riassunto per punti, così da rendere più semplice un argomento che semplice non sembra.

  • La dichiarazione di accompagnamento va richiesta solo quando il genitore o il tutore non possa viaggiare al di fuori dei confini nazionali assieme al minore di 14 anni di cui è responsabile. In caso contrario la dichiarazione non serve, ma ai controlli di frontiera può essere sempre richiesto di dimostrare la responsabilità di genitore o tutore sul minore, nonostante l’iscrizione del nominativo nella pagina 5 del passaporto del minore.
  • Se il minore di 14 anni vola su tratte nazionali (quindi all’interno dei confini italiani), non accompagnato dai genitori ma in compagnia di parenti o amici di famiglia, non serve la dichiarazione di accompagnamento ma basta la carta d’identità valida per l’espatrio. A voler essere scrupolosi, potete fare un’autocertificazione firmata da entrambi i genitori in cui autorizzare che l’adulto Tal de Tali accompagnerà vostro figlio in quel viaggio.
  • Stessa cosa se vostro figlio ha meno di 14 anni e deve affrontare un volo internazionale con un solo genitore. Basta che sia munito di carta di identità valida per espatrio o passaporto, non è necessario alcun documento di affido da parte del genitore che non viaggia. Anche in questo caso, giusto per scrupolo, il genitore che resta a terra può firmare una lettera di consenso su carta libera.

Bene, questo è tutto. Spero che questo articolo abbia fatto un po’ di chiarezza sulla dichiarazione di accompagnamento. Non mi resta che augurarvi… buon viaggio!

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